Guida alla Scelta di Pattern e Framework per Sviluppatori LabVIEW

In LabVIEW, l’adozione di pattern architetturali (come State Machine, Producer/Consumer, QMH, Actor Framework) e framework consolidati è essenziale per sviluppare software modulare, scalabile e manutenibile. Questi strumenti consentono di gestire complessità, concorrenza e comunicazione tra moduli, migliorando qualità, riuso e facilità di manutenzione.

Perché parlare di pattern e framework?

La programmazione in LabVIEW, specie nei contesti industriali e di sviluppo software avanzato, esce rapidamente dalla fase sperimentale in cui semplici VI non organizzati vanno bene, per entrare in quella di produzione stabile, scalabile e manutenibile (Software professionale, Test Bench automatizzati e complessi).

L’adozione di pattern e framework non è solo una questione “tecnica” o di moda: rappresenta la risposta strutturata a sfide fondamentali come:

Performance e affidabilità: framework collaudati permettono di gestire in modo efficiente l’esecuzione concorrente, il consumo di risorse e il recupero da errori.

Gestione della complessità: i progetti di test e misura spesso includono interfacce hardware multiple, logiche di controllo articolate e requisiti di affidabilità.

Senza una solida architettura, il codice diventa fragile e difficile da comprendere o modificare.

Manutenibilità: software scritto senza una chiara struttura diventa nel tempo un “mostro” da manutenere, specie quando a lavorarci sono team diversi o quando si devono integrare nuove funzionalità.

Riutilizzabilità: pattern e framework incoraggiano la scrittura di moduli generici e ben definiti, che possono essere usati in progetti diversi riducendo tempi e costi di sviluppo.

Standardizzazione: garantiscono una base comune di sviluppo all’interno di un team, facilitando la collaborazione e l’onboarding di nuovi sviluppatori.

Qualità e testabilità: strutture coerenti e ben progettate si prestano naturalmente all’implementazione di test automatici, alla verifica della correttezza e al debugging.

Framework LabVIEW: cosa sono e perché usarli

I framework sono “scatole” di codice già predisposte che implementano pattern consolidati, includendo strumenti per la comunicazione, la gestione degli errori, la configurazione, la documentazione, e molto altro.

Vantaggi:

  • Accelerano lo sviluppo, fornendo una base solida;
  • Garantisco una struttura uniforme;
  • Offrono moduli riutilizzabili;
  • Spesso includono tool di debugging e logging integrati.

Obiettivi principali nell’utilizzo di pattern e framework in LabVIEW

  • Organizzare il codice in modo modulare e gerarchico
    Separare le responsabilità del software in moduli ben definiti, ciascuno con compiti chiari e interfacce semplici.
  • Separare la logica di controllo dalla logica di presentazione (UI)
    Permette di modificare interfacce utente senza impattare la logica di fondo e viceversa.
  • Gestire in modo efficace gli eventi e la concorrenza
    Utilizzare pattern asincroni come Producer/Consumer o Actor Framework per migliorare reattività e affidabilità.
  • Favorire il riuso e la scalabilità
    Scrivere codice generico, estendibile e facilmente adattabile a contesti diversi, evitando duplicazioni.
  • Facilitare il debug e la manutenzione
    Implementare meccanismi di logging, gestione degli errori e test unitari integrati.
  • Promuovere la documentazione e standardizzazione interna
    Favorire l’adozione di convenzioni di codifica, naming e organizzazione del progetto.

Integrazione con la panoramica dei framework

Come anticipato nella panoramica precedente, la scelta del framework si basa sugli stessi principi e obiettivi. Ad esempio:

JKI State Machine

Semplifica la gestione della UI e degli stati, facilitando la separazione logica e la manutenibilità.

Delacor DQMH

Aggiunge modularità e supporto per test automatizzati, ideali per team e progetti complessi

Actor Framework

Permette la massima scalabilità e gestione concorrente, ma richiede un investimento formativo maggiore.

Worker for LabVIEW

Offre un buon compromesso tra modularità e complessità.

QMH

è un ottimo punto di partenza per sistemi semplici e medi.

Customized Framework

In Bytelabs, abbiamo sviluppato framework personalizzati che adottano queste best practice, unendo liobrerie e metodi che abbiamo creato negli anni , focalizzandoci sull’estendibilità, la standardizzazione e il supporto agli strumenti di test.

Best Practice per l’adozione di pattern e framework

Analisi preliminare

  • Valutare la complessità e dimensione del progetto;
  • Identificare i requisiti funzionali e non funzionali;
  • Stimare l’orizzonte temporale e le risorse disponibili.

Selezione consapevole del pattern/framework

  • Non adottare framework complessi se non necessari;
  • Considerare la curva di apprendimento e la formazione del team;
  • Preferire framework con supporto e documentazione solida.

Architettura modulare e OOP

  • Usare classi LabVIEW per incapsulare dati e funzioni;
  • Separare UI, logica di controllo e gestione dati.

Gestione asincrona e messaggistica

  • Usare code e messaggi per disaccoppiare moduli;
  • Evitare dipendenze rigide.

Centralizzare gestione errori e logging

  • Implementare un sistema uniforme di rilevazione, propagazione e risoluzione degli errori;
  • Loggare eventi importanti per debug e audit.

Documentazione e naming

  • Mantenere standard di nomenclatura chiari;
  • Commentare il codice per facilitare la comprensione.

Testing e Debug

  • Integrare test unitari e di sistema;
  • Usare strumenti di profiling per ottimizzare performance.

Formazione continua

  • Aggiornare le competenze del team;
  • Condividere esperienze e best practice.

Casi concreti e raccomandazioni per Bytelabs

Nel contesto industriale e di test & misura, Bytelabs consiglia:

4. Principi dell’ingegneria del software

Pattern, architetture e framework incarnano principi quali SOLID, separazione delle responsabilità e riusabilità, consentendo:

  1. Prefabbricazione di componenti per velocizzare lo sviluppo .
  2. Modularità ed estendibilità con OOP e generation tool.
  3. Focus sul problem solving, non sui dettagli implementativi .

6. SPOT: il nostro framework custom

In Bytelabs utilizziamo spesso QMH come architettura di base e librerie sviluppate internamente che lo rendono una architettura customizzata e in cui ci troviamo comodi per una buona parte di progetti.

Avendo due architect nel nostro staff, abbiamo la tendenza do sviluppare nostri framework e architetture, sicuramente partendo dallo studio di altri e cercando di prendere spunto.

Facciamo questo perché la complessità non è semplice da gestire e usare qualcosa che non conosciamo profondamente, ci porta ad errori e debug acrobatici solo per la complessità del codice del framework stesso.

Tuttavia abbiamo lavorato spesso con la macchina a stati di JKI, ci piace e lo abbiamo usato il DQMH o anche su Actor Framework che però inizia ad avere una profondità che porta complessità e articolazioni troppo elevate e qualche volta in contraddizione con il nostro modello di sviluppo.

Anche Worker è sicuramente molto interessante ma ancora non è capitata l’occasione di utilizzarlo.

In Bytelabs nel tempo abbiamo sviluppato progetti template, librerie e framework di partenza nostri, Come ByteQMH una QMH interamente custom con librerie incluse, ByteAF un nostro Actor Model per progetti che richiedono scalabilità e in generale una progettazione Object Oriented.

Come consulenti proponiamo Framework e aiutiamo ad implementare all’interno dei progetti, sia con la formazione Learning By Doing, sia con corsi a tema, con scaletta organizzata sui vostri obiettivi.

SPOT (System Plugin Optimize Test) è il framework di Bytelabs, concepito per:

  • Interfacciamento database: supporto nativo per SQLite e SQL/ODBC.
  • Editing no-code: configurazione visuale di flussi di test e misure.
  • Classi di interfaccia: estendibilità rapida scrivendo soltanto azioni specifiche.
  • Prefabbricazione delle funzionalità di base, riducendo tempi e costi di sviluppo, aumentando efficacia, competitività e soddisfazione dei clienti.

SPOT rappresenta la nostra visione di framework custom: architetture pensate su misura per team e applicazioni, integrate in un ecosistema multilinguaggio e modulare.

Considerazioni finali

L’adozione consapevole di pattern e framework non è una spesa, ma un investimento strategico che porta benefici evidenti nel medio-lungo termine, in termini di:

  • riduzione dei tempi di sviluppo;
  • miglior qualità e affidabilità del software;
  • facilità di manutenzione e aggiornamenti;
  • aumento della soddisfazione del cliente e del team.

Approfondimenti

Nome FrameworkDescrizione BreveSito Ufficiale / DocumentazioneDownload VIPMAltri Link Utili
Delacor DQMHFramework modulare basato su coda e eventihttps://dqmh.org/https://www.vipm.io/package/delacor_lib_dqmh_toolkit/https://www.youtube.com/playlist?list=PLmF-6jvwRvVOpNdPcRzskvnGbW79ug6AZ
Actor Framework (AF)Orientato agli attori per sistemi complessihttps://labviewwiki.org/wiki/Actor_FrameworkIncluso in LabVIEW o su GitHubhttps://github.com/ni/actor-framework
JKI State MachineState machine avanzata e riutilizzabilehttps://www.jki.net/blog/topic/state-machinehttps://www.vipm.io/package/jki_lib_state_machine/https://www.jki.net/labview-training
Workers for LabVIEWFramework modulare, dinamico, basato su eventihttps://workersforlabview.gitbook.io/https://www.vipm.io/package/sc_workers/https://www.scarfecontrols.com/
SPOT (Bytelabs)Sequencer modulare per LabVIEWhttps://www.bytelabs.it/en/spot-test-sequencer/Personalizzato, integrato con Bytelabshttps://www.linkedin.com/posts/bytelabs_spot-preview-activity-7249407088936837122-Ys75

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Nicola Bavarone
Ciao, sono Nicola Bavarone, LabVIEW enthusiast da quando circolava la versione 5.1. Sono certificato CLA e CPI, e da oltre 20 anni lavoro nel mondo dei test e misura, prima come responsabile di laboratorio, oggi come fondatore di Bytelabs e ByteQX. Insieme al mio team aiuto aziende e professionisti a costruire soluzioni robuste, integrate e su misura per i loro processi.

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